Ospiti
Blasco Pisapia
Nato in Irpinia, ma trapiantato a Napoli ancora in fasce, Blasco resta nel capoluogo partenopeo per i primi trent’anni, e qui compie gli studi, dall’asilo (ripetuto due volte) fino alla laurea in architettura. Fin da piccolo, i suoi genitori assecondano la sua attitudine al disegno. Intuizione? Premonizione? Mecenatismo? Niente di tutto questo: semplicemente, in tempi in cui dvd e vhs erano di là da venire, mettere il piccolo Blasco davanti a un foglio si rivelava un modo efficace per farlo stare buono. Completati gli studi, Blasco crede di essere finalmente diventato una persona seria e si mette a fare l’architetto. Dura poco: un bel giorno si sorprende a disegnare testoline di Sgrizzo, Paperetta e compagnia su un computo metrico.
Di lì a poco, si trasferisce a Milano e comincia a collaborare con Massimo Marconi, che qualche volta gli affida, oltre ai disegni, anche i soggetti e le sceneggiature delle proprie storie, tanto per farlo divertire il doppio. Ogni tanto, tornando alla sua vecchia passione, si dedica allo studio di topos topolineschi e papereschi, sfornando mappe, planimetrie e vedute varie delle città in cui abitano i suoi beniamini. Decide così di collaborare alla progettazione esecutiva di parchi di divertimento e spazi espositivi a tema. Almeno, lì nessuno usa lo spingardino. In campo editoriale, collabora come illustratore per diversi editori. Del 2011 è la sua graphic novel Il pastore della meraviglia.